Il tema giusto per WordPress: comprare, adattare o partire da zero?

Negli anni ho visto un’infinità di siti WordPress nati – e spesso morti – su un tema acquistato online.
La scena è sempre la stessa: il cliente, o l’agenzia, o il freelance alle prime armi, scorre ThemeForest come fosse Netflix, trova il “tema dei sogni”, clicca Compra ora, lo installa, smanetta un po’… e voilà: sito pronto.

All’inizio sembra amore vero: è responsive, ha demo spettacolari, integra plugin per qualsiasi cosa (anche per ciò che non sapevi di poter desiderare), e l’effetto wow è assicurato.

Peccato che sotto il cofano l’effetto sia più “meh”.

Temi per tutti… quindi per nessuno

Questi template non nascono per essere veloci o ottimizzati: nascono per essere venduti.
Devono sedurre chi compra, non chi dovrà mantenerli vivi negli anni.
E per farlo, rendono tutto configurabile: ogni colore, margine, font, ombra, sfumatura… tutto diventa un’opzione nel database.

Un font? Opzione.
La dimensione del font? Opzione.
Un padding di 4px solo su mobile per un bottone che compare in una sola landing? Ma certo: opzione.

Il risultato è che ti ritrovi centinaia di opzioni caricate ad ogni pagina, anche quando mostri solo tre righe di testo.

E attenzione: parliamo di temi venduti migliaia di volte. Facciamo un conto veloce: 6.000 copie a 59$ fanno più di 350.000 dollari. Se poi guardiamo i bestseller, arriviamo tranquillamente ai milioni. Non sono prodotti pensati per ottimizzare le performance del tuo progetto: sono prodotti pensati per vendere.

E non vengono quasi mai testati su siti con decine di migliaia di articoli o con carichi di traffico elevati. Stress test? Rarissimi.

Non è colpa tua. Non è colpa di WordPress

Non c’è nulla di “immorale” nell’usare un tema comprato.
Il problema è aspettarsi che un prodotto pensato per tutti sia automaticamente perfetto per un progetto serio.

Per un blog personale o un sito vetrina da 200 visite al mese, nessun problema, per un e-commerce, un portale editoriale o un sito con 100k visitatori/mese… beh, preparati a vedere il cronometro girare.

Il tema predefinito di WordPress

C’è una risorsa che molti snobbano: il tema predefinito di WordPress.

  • È gratis;
  • Usa solo funzionalità del core;
  • Riceve aggiornamenti regolari, senza traumi;
  • È sviluppato dagli stessi che hanno creato WordPress.

Onestamente: cosa chiedere di più?

E l’effetto wow? C’è, eccome.
Il punto è che non arriva “in scatola” come nelle demo di ThemeForest. Con il predefinito hai una struttura solida, pulita e ottimizzata. Ma per trasformarla in qualcosa di davvero accattivante serve occhio, competenza e cura nei dettagli.

È qui che entra in gioco il professionista: uno che sa sfruttare il Full Site Editing di Gutenberg, giocare con tipografia e layout, e costruire una grafica su misura senza perdere performance o rompere la struttura.

E sì, torniamo al punto di partenza: se il progetto è serio, serve qualcuno che sappia fare sul serio.

Si può usare anche un tema comprato? Sì, ma serve chirurgia

Se il tema è buono come base, puoi farlo funzionare anche su progetti ad alto traffico. Basta:

  • rimuovere i plugin inutili (e spesso sono molti);
  • rimuovere tutti gli hook che sul nostro progetto non servono;
  • eliminare o riscrivere le opzioni salvate in autoload;
  • spostare nel CSS quello che è previsto per essere memorizzato sul database;
  • ottimizzare i caricamenti condizionali;
  • e in alcuni casi, rifare da zero parti di codice che “funzionano” ma non “performano”.

Se il progetto è serio, il tema deve seguirlo

Un tema bestseller può guadagnare milioni. Ma non è stato progettato per reggere migliaia di utenti contemporanei.
Quando ogni millisecondo conta, caricare 300 opzioni per mostrare un blocco con tre icone non è proprio la migliore idea.

Meglio un tema pulito e modulare, che sia custom, uno starter come Sage o Underscores, o ancora meglio il tema predefinito di WordPress, e soprattutto un codice messo lì con criterio da chi sa dove mettere le mani.

In conclusione

I temi preconfezionati sono come i coltellini svizzeri: utili in mille situazioni, ma se devi fare il chirurgo, meglio avere strumenti dedicati.

E quando il traffico cresce, ogni scelta fatta “tanto per” all’inizio si presenta alla porta con il conto.

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