Quando scelgo un film o una serie TV da guardare, da diversi anni mi affido completamente ai voti di IMDb. Non che i voti siano verità assoluta sulla qualità di un prodotto, che spesso è anche soggettiva, però generalmente, quando i numeri sono elevati, un fondamento di verità c’è sempre. Diciamo che un film con una votazione IMDb maggiore di 7.0 e con un numero sufficiente di voti (almeno 100.000), difficilmente mi ha deluso.
Da qualche anno in meno mi affido ai voti di IMDb anche per scegliere le serie TV da guardare e qui ho notato una strana incoerenza: se è vero infatti che scelgo i film da guardare partendo da un punteggio che va da 6.5 a 7.0, per le serie TV è molto diverso, perché parto invece da un minimo di 7.5. Sembra infatti che i due formati si muovano su valori completamente differenti. Questo mi ha suscitato curiosità, scoprendo di non essere affatto l’unico ad aver constatato questo fenomeno.
Il filtro invisibile dei voti IMDb
Ci sono varie discussioni online, in particolare su Reddit, che affrontano l’argomento e hanno confermato la mia intuizione. Ebbene, questo divario non è casuale: è la diretta conseguenza di un principio statistico e comportamentale ben preciso. Sebbene il fenomeno non abbia un nome unico e specifico nel contesto dei rating di IMDb, esso si spiega perfettamente con il Bias di Auto-Selezione (Self-Selection Bias), un concetto fondamentale della statistica.
In termini semplici, si tratta di un “filtro invisibile” che agisce in modo diverso sul pubblico dei film e su quello delle serie.
Perché i film hanno voti “più onesti”
La chiave di lettura sta nell’impegno richiesto: guardare un film è un investimento di tempo relativamente breve, di solito 90 o 180 minuti. Anche se un film è mediocre o addirittura brutto, la maggior parte delle persone lo porta a termine. Una volta finito, sia che lo abbiano amato che lo abbiano detestato, lo voteranno su IMDb. Il risultato è una distribuzione di voti più equa, che include un buon numero di 4, 5 e 6, mantenendo la media complessiva in un intervallo più basso.
Perché le serie sembrano tutte capolavori
Per le serie TV, il discorso cambia radicalmente. Iniziare una serie significa impegnarsi per ore e ore. Se uno spettatore non è convinto dopo i primi due o tre episodi, ne abbandona la visione. Questo è il punto cruciale: chi abbandona una serie non ha generalmente interesse o motivazione ad andare sulla relativa pagina di IMDb per assegnare un voto basso. Di conseguenza, il pool finale di votanti è composto in modo sproporzionato da persone che hanno superato il “filtro” iniziale, cioè coloro a cui la serie è piaciuta abbastanza da continuare. In pratica, i voti delle serie TV riflettono l’opinione del pubblico che è diventato fan, spingendo la media verso l’alto.
Il potere (e il pericolo) dei fan
Un altro elemento che contribuisce all’inflazione dei punteggi è la complessa struttura di voto delle serie TV su IMDb. A differenza dei film, le serie permettono agli utenti di assegnare un voto sia al titolo complessivo della serie che a ogni singolo episodio. Sebbene il voto globale sia calcolato principalmente sui voti diretti alla serie, il sistema di IMDb (che non rivela la formula esatta) è noto per tenere in grande considerazione il volume e il peso delle valutazioni individuali.
Chi vota sistematicamente ogni episodio è l’utente più impegnato e, per definizione, il fan più entusiasta. È questo pubblico che tende ad assegnare punteggi estremamente alti (9.5+) agli episodi più drammatici o significativi (come i finali di stagione). Questi voti entusiastici e numerosi agiscono come un amplificatore, spingendo la media complessiva della serie verso l’alto. Il voto finale non è solo il risultato di un pubblico filtrato (Self-Selection Bias), ma è amplificato dal fervore dei fan che votano con estrema generosità ogni singola puntata.
Quando il tempo investito ci inganna
Infine, c’è un elemento psicologico aggiuntivo noto come Bias di Impegno (o Sunk Cost Fallacy – Fallacia del Costo Affondato). Se hai investito 50 ore della tua vita in una serie, assegnarle un voto basso sarebbe come ammettere di aver sprecato tempo. Per giustificare l’enorme investimento emotivo e temporale, l’utente è inconsciamente più incline a valutarla positivamente, anche se parte degli episodi non erano all’altezza. Questa auto-giustificazione contribuisce ulteriormente all’inflazione del voto per il formato seriale.
Conclusioni: La Vera Soglia di Qualità
Capito questo meccanismo, scegliere tra un 6.8 per un film e un 7.8 per una serie diventa molto più semplice! Per questo motivo, una serie con un 7.0 è percepita come un prodotto con gravi problemi (poiché ha fallito nel trattenere la maggior parte del pubblico), mentre un film con 7.0 è considerato solido e ben riuscito. Per una serie TV, la vera soglia di “buona qualità” si sposta a 7.8 o 8.0.
Lascia un commento